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Prima o poi capita a tutti, quel giorno in cui ti affacci alla finestra, guardi il giardino e...ti metti le mani nei capelli!

Non c'è niente da fare, è arrivato il momento di tagliare l'erba.

Andiamo, allora, a recuperare il nostro vecchio tagliaerba dal garage, polveroso, incastrato dietro attrezzi, scatoloni, biciclette, ecc.. Quando finalmente siamo pronti per iniziare...

TRAGEDIA! Il tagliaerba non funziona.

Dì la verità, è successo anche a te, vero?

Non resta che comprarne uno nuovo, ma quale? Quale tagliaerba è adatto alle mie esigenze? Quale è il migliore per il mio giardino? Tagliaerba elettrico o taglaerba a motore? E il prezzo è importante? Ma quanto?

Oggi l'offerta di questi attrezzi sul mercato è spropositata rispetto a qualche anno fa e lo sviluppo del web ha reso ulteriormente più complessa la scelta. Mentre qualche anno fa dovevamo prendere l'auto, recarsi al più vicino centro commerciale o negozio specializzato di zona, scegliere fra un limitato numero di tagliaerba, comprarlo, caricarlo in macchina e arrivare finalmente a casa dopo aver perso una giornata, oggi i tempi si possono ridurre notevolmente: Google, "comprare tagliaerba", carta di credito, prodotto consegnato a casa.

Ma resta un problemino: Quale scegliere? Sono veramente troppi.

Online si possono trovare guide molto approfondite, ma che richiedono un elevato tempo di lettura e troppe informazioni da memorizzare per effettuare una scelta ponderata. E allora?

E allora ci siamo noi!

1. Dove comprare il tagliaerba

Il primo problema da affrontare è dove comprarlo, su quale sito web? Online esistono diversi e-commerce specializzati in giardinaggio, con buone promozioni periodiche, spese di spedizione più o meno accettabili (talvolta anche gratuite). Basta fare una ricerca su Google per individuare questi negozi. Detto questo, il nostro consiglio è uno: ...continua a leggere "Comprare il Tagliaerba: quale scegliere"

il periodo giusto per coltivare la patate è primavera o autunno

Quando piantare le patate

Le patate possono essere piantate in primavera, quando il terreno è ancora fresco e umido, o in autunno, quando il terreno è ancora caldo e asciutto. In entrambi i casi, è importante aspettare che il pericolo di gelate sia passato. In primavera, le patate possono essere piantate appena il terreno è stato lavorato e il rischio di gelate è passato, di solito verso fine aprile o inizio maggio. In autunno, invece, le patate possono essere piantate a settembre o inizio ottobre, in modo che abbiano il tempo di crescere e svilupparsi prima che arrivi il freddo.

Scegliere il terreno giusto per le patate

Le patate crescono meglio in terreni ben drenati, ricchi di sostanze organiche e con un pH compreso tra i 5,5 e i 6,5. Se il terreno è troppo acido o troppo alcalino, è possibile aggiungere del calcio o del letame maturo per aiutare le patate a crescere. È inoltre importante evitare di piantare le patate in terreni dove sono state coltivate altre solanacee, come ad esempio pomodori o peperoni, poiché questo può favorire la comparsa di malattie.

Piantare le patate a distanza giusta

Le patate devono essere piantate a una distanza di circa 30-40 cm l'una dall'altra, in modo che abbiano lo spazio sufficiente per crescere e svilupparsi. Se si vogliono ottenere raccolti più abbondanti, è possibile aumentare la distanza tra le patate a circa 50 cm. In ogni caso, è importante rispettare le indicazioni fornite sulla confezione dei semi, poiché ogni varietà di patate può avere esigenze di spazio leggermente diverse.

Innaffiare le patate in modo adeguato

Le patate hanno bisogno di essere innaffiate regolarmente, ma senza esagerare. Una volta alla settimana dovrebbe essere sufficiente, a meno che il tempo non sia particolarmente secco. È importante innaffiare le patate a fondo, in modo da bagnare bene il terreno fino alle radici, ma senza inzuppare troppo il terreno, poiché le patate potrebbero marcire. Inoltre, è importante evitare di bagnare troppo le foglie delle patate, poiché questo può favorire la comparsa di malattie come il marciume delle foglie o la peronospora.

Aspettare il momento del raccolto

Le patate impiegheranno circa 2-3 mesi per essere pronte per il raccolto. Quando le foglie delle patate inizieranno a seccare e a diventare gialle, sarà il momento di raccogliere le patate. Per farlo, basta semplicemente estrarre le patate dal terreno con una pala o con le mani, facendo attenzione a non danneggiarle. Le patate possono essere raccolte man mano che si hanno bisogno o tutte in una volta, a seconda delle preferenze. È importante lasciare le patate a maturare completamente prima di raccoglierle, poiché in questo modo avranno una migliore consistenza e durata.

Conclusione

Il periodo giusto per coltivare le patate dipende dalle condizioni climatiche della zona in cui si vive e dalle preferenze personali. In generale, le patate possono essere piantate in primavera o in autunno, a seconda delle condizioni climatiche. È importante scegliere il terreno giusto per le patate e piantarle a una distanza adeguata l'una dall'altra. Inoltre, è fondamentale innaffiare le patate in modo adeguato e aspettare il momento giusto per raccoglierle. Seguendo questi consigli, sarà possibile ottenere un buon raccolto di patate. Se hai un orto piccolo o problemi di spazio, leggi come coltivare le patate in sacco.

Coltivazione delle patate in sacco
La coltivazione delle patate in sacco è utile per chi ha poco spazio a disposizione

Introduzione

La coltivazione delle patate in sacco è una pratica semplice e conveniente per chi ha poco spazio a disposizione o vuole coltivare le patate in modo pratico. Questo metodo di coltivazione permette di ottenere un buon raccolto di patate utilizzando dei sacchi di plastica o di tela. In questo articolo, fornirò alcuni consigli per la coltivazione delle patate in sacco.

Scegliere le varietà di patate adatte alla coltivazione in sacco

Esistono alcune varietà di patate particolarmente adatte alla coltivazione in sacco, come ad esempio la "Rocket" o la "Salad Blue". È importante scegliere delle patate a pasta farinosa, poiché quelle a pasta gialla tendono ad avere una resa inferiore in questo tipo di coltivazione. È inoltre consigliabile scegliere delle patate già germogliate, poiché germoglieranno più facilmente e cresceranno meglio.

Preparare il terreno

Non è necessario preparare il terreno come si farebbe per una normale coltivazione a terra, poiché le patate cresceranno all'interno del sacco. Tuttavia, è importante scegliere una posizione ben esposta al sole e assicurarsi che il sacco sia posizionato su una superficie piana.

Scegliere il tipo di sacco

Scegliere il sacco per coltivare le patate

Esistono diversi tipi di sacchi adatti alla coltivazione delle patate, come quelli di plastica o di tela. I sacchi di plastica sono più resistenti e durano più a lungo, ma possono diventare caldi al sole, il che potrebbe non essere ideale per le patate. I sacchi di tela, invece, sono meno resistenti ma permettono all'acqua e all'aria di circolare liberamente, il che è importante per la crescita delle patate.

Riempire il sacco di terriccio

Riempire il sacco di terriccio fino a circa tre quarti della sua altezza, assicurandosi che il terriccio sia ben compattato. Aggiungere un po' di fertilizzante organico per aiutare le patate a crescere (vedi come fare il compost da solo >>)

Piantare le patate

la coltivazione in sacco

Piantare le patate a circa 5 cm di profondità, distanziandole di circa 15 cm l'una dall'altra. Assicurarsi di piantarle con il germoglio rivolto verso l'alto.

Irrigare le patate

Le patate hanno bisogno di essere irrigate regolarmente, ma senza esagerare. Una volta alla settimana dovrebbe essere sufficiente, a meno che il tempo non sia particolarmente secco. Evitare di bagnare troppo le foglie delle patate, poiché questo può favorire la comparsa di malattie come il marciume delle foglie o la peronospora. In caso di pioggia abbondante, invece, è importante assicurarsi che l'acqua non ristagni all'interno del sacco, poiché le patate potrebbero marcire.

Aggiungere altro terriccio man mano che le patate crescono

patate coltivate in sacchi

Man mano che le patate crescono, sarà necessario aggiungere altro terriccio per coprirle completamente. Questo aiuterà le patate a crescere in modo uniforme e a ottenere un buon raccolto.

Aspettare il momento del raccolto

Le patate in sacco impiegheranno circa 2-3 mesi per essere pronte per il raccolto. Quando le foglie delle patate inizieranno a seccare e a diventare gialle, sarà il momento di raccogliere le patate. Per farlo, basta semplicemente tagliare le foglie e sollevare il sacco, facendo attenzione a non danneggiare le patate.

Conclusione

La coltivazione delle patate in sacco è una pratica semplice e conveniente per chi vuole coltivare questo ortaggio in modo pratico. Seguendo questi consigli, sarà possibile ottenere un buon raccolto di patate utilizzando questo metodo.

Volete sapere quali sacchi abbiamo provato noi?

Animate da buoni propositi e da una sana dose di entusiasmo spesso le persone decidono di darsi alla coltivazione di piante e ortaggi senza pensare che non basta un pezzo di terra unito alla buona volontà per ottenere buone colture. Come ogni progetto che decidiamo di intraprendere anche quello dell’orto, così come quello del giardino, ha i suoi specifici aspetti da tenere in considerazione. Posate la vanga per un momento e dedicateci un po’ della vostra attenzione, forse quanto abbiamo da dirvi potrebbe risultarvi utile prima di iniziare a coltivare verdure.


Alla luce della nostra piccola esperienza fatta sul CAMPO [mai termine è stato più azzeccato!] ci sentiamo di condividere con voi 8 preziosi consigli per evitare alcuni errori tipici dei principianti. 

Non preoccupatevi..anche noi ne abbiamo commessi..e forse prima o poi vi diremo quali 😆.


Prima di cominciare con la lista è bene ricordare che l’organizzazione è essenziale! Se per natura non siete persone con spiccate doti di pianificazione vi consigliamo, come primo passo in assoluto, di tenere un diario dell’orto dove annotare in sequenza i lavori necessari, in modo tale da avere sempre sotto controllo cosa si deve fare, quando va fatto e come. 

Dopo questa piccola premessa possiamo partire con i consigli promessi

1. Ripartire in modo ottimale il terreno a disposizione

Sembra una sciocchezza ma invece questo è il primo fondamentale passo da fare prima di cominciare con il lavoro vero e proprio. Dobbiamo visualizzare il risultato finale come, cioè, vorremmo che fosse il nostro orto. Dopo questa fase di progettazione si possono iniziare i lavori!
A questo punto ripartiamo la terra a disposizione in piccole aiuole, dove poi, andremo a seminare o posizionare le piantine dei nostri ortaggi. Ricordiamoci sempre di lasciare lo spazio necessario per i vialetti di accesso alle aiuole stesse che ci saranno utili quando dovremo raggiungere le piante per raccogliere i frutti o per la semplice manutenzione periodica, come ad esempio la rimozione delle erbe spontanee. Senza questa attenta pianificazione spaziale rischiamo di spendere soldi, tempo e fatica inutilmente. Noi ci siamo aiutate facendo delle passerelle fra le aiuole con i pallet, piccoli vialetti in legno che indicavano la via per spostarci nell’orto evitando di danneggiare le piante e di sporcarci troppo di fango, ma ognuno può cercare la soluzione che ritiene più adatta.

2. Valutare la tipologia del terreno

Conoscere il terreno nel quale andremo a sistemare i nostri ortaggi potrebbe sembrare superficiale ma non lo è. Non tutti i terreni sono uguali, ogni orto o giardino ha le proprie caratteristiche specifiche. Sapere se il nostro è soffice o pesante; sabbioso, ghiaioso o argilloso; ricco o meno di sostanze organiche ci fornisce informazioni utili per poter avere ottimi raccolti. La tipologia del terreno di cui disponiamo ci aiuterà sia a scegliere le varietà di piante più adatte da coltivare sia ad approntare tecniche di coltivazione più adeguate. Non spaventatevi, non significa che dobbiate essere degli agronomi per effettuare questa valutazione. Sarà sufficiente un facile test: prelevare alcuni campioni di terra e metterli in un contenitore trasparente insieme all’acqua, mescolare ed attendere che si sedimenti. Il modo in cui si stratificherà la parte solida fornirà dati sulla tipologia del terreno che abbiamo a disposizione e ci consentirà di sfruttare in modo corretto le nostre risorse.

3. Non sottovalutare la questione “acqua”

I diversi periodo dell’anno riflettono necessità diverse nell’approvvigionamento d’acqua; in estate ad esempio, il fabbisogno aumenta in modo considerevole rispetto ai mesi più freddi. Per prima cosa dovete valutare la vostra disponibilità idrica e ricordarvi che non è nè economicamente nè eticamente sostenibile per l’ambiente fare affidamento sull’acqua dell’acquedotto. In secondo luogo è importante ricordare che l’irrigazione dell’orto non va gestita alla leggera, se non utilizziamo la giusta quantità d’acqua possiamo compromettere il nostro raccolto favorendo la proliferazione di parassiti o indebolendo le radici. Anche questa operazione richiede metodo, solo conoscendo la reale necessità idrica dei nostri ortaggi possiamo effettuarla con i giusti tempi e in modo corretto. 

4. Posizionare gli ortaggi giusti nel posto giusto

Occhi al cielo e guardate il Sole. I nostri ortaggi, per crescere bene, hanno bisogno di una giusta dose di luce solare. Controllate come é orientato il vostro terreno e in base a quante ore di esposizione alla luce gode ogni giorno scegliete cosa coltivare. Un errore comune è prediligere le colture non adeguate alla nostra situazione specifica. La migliore disposizione sarebbe piantare le verdure in file parallele lungo la direttrice nord-sud in modo tale che ricevano luce durante tutta la giornata e limitino di farsi ombra fra loro. Fate attenzione anche agli ostacoli che possono adombrare il terreno come, ad esempio, siepi, alberi o varie costruzioni presenti nelle vicinanze. Se la terra riceve i raggi solari in buona quantità giornaliera potete procedere con la semina, oppure la messa a dimora, di melanzane e pomodori altrimenti vi consigliamo le coltivazioni di ortaggi a foglia larga (insalate, spinaci, bietola, cicorie e prezzemolo), meno esigenti per quanto riguarda la richiesta di luce. In ogni caso considerate sempre di effettuare la consociazione delle vostre varietà orticole in modo da ottimizzare la loro sinergia, si aiuteranno fra loro a difendersi dai parassiti e non competeranno per accaparrarsi le risorse del terreno.

5. Coltivare un numero non troppo elevato di ortaggi

Errore che abbiamo commesso tutti almeno una volta nella vita, specie se siamo alla primissima esperienza da orticoltore. L’entusiasmo, essenziale ogni qual volta ci cimentiamo in una nuova avventura, in questo caso potrebbe rivelarsi addirittura controproducente. La frenesia ci spingerebbe a piantare e seminare ogni tipo di ortaggio ma dobbiamo essere realistici; dobbiamo valutare con attenzione e umiltà le nostre reali conoscenze e procedere inizialmente con varietà di ortaggi che non richiedono particolare esperienza come ad esempio le verdure a foglia verde, rucola, fagiolini o ravanelli. Successivamente, mano a mano che diventiamo più pratici, introdurre le altre specie più esigenti che richiedono competenze tecniche maggiori. È importante anche limitarsi nella quantità, quando si comincia a coltivare un orto è bene partire con poche piante alla volta sia per prendere la mano nella nuova attività sia per evitare di esaurire il raccolto di una varietà orticola in una volta sola. Se si adotta la semina a scalare possiamo prolungare nel tempo il nostro raccolto. Detto con poche parole: evitare tutto e troppo!

6. Ricordarsi che l’orto richiede cure costanti

Un vecchio adagio recita: l’Orto vuole l’uomo morto! I vecchi contadini lo usavano per indicare l’alta dose di tempo, impegno e fatica richiesta per ottenere risultati soddisfacenti. Lavorare la terra è un’attività piacevole che ci aiuta a staccare la spina dalla frenesia della routine quotidiana ma richiede un impegno costante e, in particolari momenti dell’anno, addirittura giornaliero. Le cose da fare sono molte ed alcune seguono un calendario preciso; non commettete l’errore di sottostimare questo aspetto altrimenti rischierete di vanificare tutti i vostri sforzi. Se avete poco tempo da dedicare alle vostre colture vi consigliamo di non farvi prendere dall’entusiasmo e di concentrare la vostra attenzione solo su ortaggi in linea con le risorse che avete a disposizione poi keep calm...e tornate a leggere il consiglio 5. Se si riesce ad ottimizzare il tutto, le energie spese saranno ben ripagate dalla soddisfazione di mangiare i prodotti del vostro orto, gustosi e sani.

7. Non affidarsi ai soli semi

Mettere un piccolo seme nel terreno, prendersene cura, vederlo germogliare fino a diventare una robusta pianta che ci regala i suoi primi frutti è un’emozione indicibile, lo sappiamo bene. Ci sentiamo, però, di consigliarvi di non affidarvi ai soli semi per le vostre coltivazioni ma di integrali con piccole piantine, che potete comprare sia online che nelle agrarie vicine a voi, soprattutto se siete alle prime armi. Abbiamo deciso di consigliarvi di integrare queste due alternative per bilanciare gli effetti negativi di ciascuna scelta con quelli positivi. Soprattutto se siete neofiti, ricorrere anche all’utilizzo di piantine già pronte da mettere nel terreno (anche se più costose e con meno garanzie sul non utilizzo di sostanze non naturali nelle primissime fasi di vita) vi garantiranno tempi più brevi per arrivare alla raccolta degli ortaggi e richiederanno minor attenzione e minor competenza tecnica nella cura, aspetti che sappiamo bene essere scarsi all’inizio.

8. Conservare nel modo giusto gli attrezzi e le sementi

Eccoci arrivate all’ultimo consiglio, seguendo una sorta di circolarità ci colleghiamo con quanto scritto nella premessa: un buon contadino è un contadino organizzato. Dopo esserci presi cura degli aspetti precedenti non dobbiamo trascurare la manutenzione degli articoli da giardinaggio e la loro giusta collocazione in modo tale da evitare che si rovinino prima del tempo. Lasciare le nostre zappe, cesoie per le potature o palette alle intemperie rischia di farle arrugginire rendendole poco efficaci per svolgere il loro lavoro, comportando una maggior fatica per il loro utilizzo oppure costringendoci a dover spendere più soldi del necessario per sostituirle. Stesso discorso vale per i semi che eventualmente ci fossero avanzati durante la semina. Per poterli usare nuovamente in un secondo momento devono essere riposti con cura: Messi da parte ben chiusi in un luogo riparato dalla luce, dall’umidità e dalle forti escursioni termiche. Se rispettiamo questi piccoli precetti possiamo star sicuri che, seminati la stagione successiva, non avranno perso la loro capacità di germinare.

Siamo arrivate ai saluti finali con la consapevolezza che questo articolo non sia esaustivo, non abbiamo la pretesa di fornirvi una guida definitiva ma ci interessava condividere alcuni consigli, maturati andando avanti per tentativi ed errori, che per noi sono stati utili a migliorarci in questi anni. Pensate che abbiamo tralasciato qualcosa di importante? Ci farebbe piacere sapere se dalla vostra pratica sono emersi altri punti che potrebbero integrare e migliorare i nostri suggerimenti, non esistono ricette magiche che risolvono tutti i problemi.lasciando un commento sul nostro blog. In fin dei conti si apprende attraverso l’esperienza e la riflessione sull’esperienza stessa.

Alla prossima!

Ricette cardi

Il cardo è una pianta commestibile invernale che si presta bene alla realizzazione di numerose ricette regionali. La nostra cucina, infatti, offre una moltitudine di preparazioni che utilizzano il cardo e che spaziano dagli antipasti, ai primi, ai secondi, e naturalmente ai contorni.

Il cardo, per il suo aspetto è simile al sedano ma appartiene alla famiglia del carciofo, di cui richiama il gusto deciso.

La parte commestibile di questo ortaggio e il gambo; delle lunghe, dure e grosse coste dal colore biancastro ricche di filamenti fibrosi.

È una verdura a basso contenuto di calorie, basti pensare che 100 gr di prodotto apportano circa 15 kcal.

Anche se non esiste ad oggi un volume significativo di dati scientifici che le confermano, sembrerebbe che i cardi abbiano molteplici virtù benefiche: ...continua a leggere "Ricette Per Gustare i Cardi"

Coltivare le cipolle

Alzi la mano chi non ha mai trovato nella propria dispensa almeno una cipolla germogliata 😀

Per tutti gli altri ci siamo noi, con i nostri consigli pratici e semplici per coltivare le cipolle, a darvi idee su come utilizzarle.

Se nel precedente post abbiamo parlato dei bulbilli dell'aglio e come piantarli per ottenere un nuovo raccolto, oggi faremo più o meno la stessa cosa con la cipolla, sinergica all'altro ortaggio bulboso.
Iniziamo per gradi; per prima cosa è necessario conoscere la materia che andiamo a trattare.

SI FA PRESTO A DIRE CIPOLLA

Noi la conosciamo come cipolla ma il suo nome scientifico è Allium Cepa. È una pianta erbosa biennale ma, per fini di consumo, il suo ciclo vitale viene ridotto ad un anno.

Inserita tradizionalmente fra le Liliaceae viene recentemente considerata da alcuni studiosi un membro della famiglia delle Amarylliaceae esattamente come accade per l'aglio.

Il bulbo è la parte commestibile e si forma per ispessimento delle foglie che si trasformano in tuniche succulenti e carnose, ricche di sostanze di riserva. Alloggia sotto terra e da questo si originano le parti aeree (foglie vere e proprie e lo stelo) che andranno poi a crescere in superficie fino ad arrivare anche a più di 100cm di altezza.

In natura ne esistono molte varietà, diverse per aspetto, precocità e zone di produzione. Il principale criterio di classificazione riguarda il colore delle tuniche esterne.

In base alla buccia avremo perciò: ...continua a leggere "Coltivare le cipolle in 10 passi"

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Coltivare l?aglio

La primavera sta per tornare ad accoglierci con la sua esplosione di vita e di colori. Fra poco i lavori nei nostri orti riprenderanno a pieno regime ma nel frattempo che fare?

Febbraio, quando il freddo sta allentando la sua morsa, è il mese più adatto per mettere a dimora i bulbi d'aglio.

Per vedere cosa e come dobbiamo fare in dettaglio prendiamo in prestito la regola delle 5W dal giornalismo anglosassone con una nostra piccola aggiunta.

Piccola digressione... Sono pur sempre un'educatrice ed un'insegnate; prendo spunto da cosa faccio in aula con i miei bambini per fonderlo con questa mia passione.

Ma torniamo a noi! ...continua a leggere "Coltivare l’Aglio: Tutte le Risposte che Cercavi"

Le erbe aromatiche, che siano originarie dell'area mediterranea o arrivate a noi in tempi antichi dall'Africa o dall'Asia, sono ottime amiche in cucina. Grazie agli oli essenziali di cui sono ricche, ci aiutano a contenere l'utilizzo del sale durante la preparazione del nostro pasto ed apportano vitamine, minerali e principi nutritivi utili al metabolismo cellulare e alla digestione...senza tralasciare che ci regalano un piacere olfattivo unico.

Dobbiamo anche ricordarci che sono ottime alleate anche sul campo, infatti attraverso le consociazioni (vedi di più sull'orto sinergico)con le altre piante dell'orto creano effetti positivi scacciando, in maniera del tutto naturale, insetti nocivi e arricchendo il terreno di sostanze utili per la crescita delle loro vicine.

QUESTO POST CONTIENE LINEE GENERALI ADATTE AD OGNI ERBA AROMATICA O SPEZIA, dopo la premessa si comincia! ...continua a leggere "Erbe Aromatiche e Spezie: Ecco Come Coltivarle"

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Se da una parte siamo ben contente di avere dei piccoli amici per promuovere la biodiversità, dall'altra potrebbero nascere dei problemini quando a visitare il nostro orto (o giardino) sono animali più grossi che possono arrecare dei danni alle nostre coltivazioni.

Cosa fare in questi casi?

Gli insetti impollinatori devono continuare a vivere e abitare il nostro orto o giardino, ma gatti, topi, volpi e talpe spesso creano enormi complicazioni alla buona riuscita dei nostri progetti. Dovremmo trovare un modo per far entrare liberamente i primi e tenere lontani gli altri. ...continua a leggere "Ultrasuoni per gatti, topi e talpe"

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Orto sinergico

Avete almeno 50 mq di terreno a disposizione e volete utilizzarli per realizzare un orto rigoglioso e produttivo? Oltre alle tecniche che vi abbiamo già illustrato in queste pagine, oggi vogliamo suggerirvi un metodo che rientra nella permacultura, ovvero nell'insieme di soluzioni che permettono di dar vita a coltivazioni naturali completamente ecologiche e autonome. Stiamo parlando dell'orto sinergico. Scopriamo assieme di cosa si tratta e come iniziare.

Orto sinergico: cos'è

Il concetto di orto sinergico è piuttosto recente. Il primo a descriverne le caratteristiche fu il botanico e filosofo giapponese Fukuoka Masanobu, autore del manuale The Natural Way of Farming che, nella versione italiana si intitola La Rivoluzione del filo di Paglia. Negli anni '30 Fukuoka decise di rivoluzionare completamente le tecniche di coltivazione utilizzate fino a quel momento e di ipotizzare un nuovo sistema, biologico ed ecocompatibile. L'orto sinergico, infatti, basa tutta la sua forza su quella della natura, ovvero, punta a ricreare nello spazio che intendiamo coltivare le stesse condizioni presenti in natura, senza la benché minima alterazione da parte dell'uomo o l'utilizzo di alcuna sostanza chimica. Nell'orto sinergico tutto avviene in modo spontaneo, attraverso un perfetto equilibrio e un infallibile sistema di autoregolazione basato sulla consociazione favorevole di alcune piante.

Come realizzare un orto sinergico
...continua a leggere "L’Orto Sinergico"